Il nome Eucalipto, in greco significa “ben nascosto”, in riferimento ai fiori in boccio, coperti dal lembo del calice. L’Eucalyptus globulus fu importato in Europa nel XIX secolo, diffondendosi rapidamente come albero ornamentale, in tutto il bacino del Mediterraneo. In Italia fu introdotto nel 1870 dai Padri Trappisti e si diffuse soprattutto nelle zone malariche e acquitrinose della Maremma e delle regioni meridionali. Aveva la funzione di risanare le aree insalubri e combattere la proliferazione di zanzare (come la Lavanda e il Geranio è un potente repellente di insetti e zanzare). In fitoterapia la pianta è impiegata per l’effetto lenitivo e balsamico e per l’azione benefica sul tono della voce.

Pianta perenne originaria dell’Europa sud orientale, ora si trova in molte altre parti tra cui USA e in Italia è abbastanza ubiquitaria. Il nome Altea deriva dal greco althein che significa curare. Conosciuta fin dai tempi più remoti, Dioscoride (I sec d.C) nella sua De medicinali materia consiglia la pianta per vari disturbi Con le conoscenze della Scuola Medica Salernitana, si hanno maggiori informazioni sull’utilizzo e sulle proprietà dell’Altea in quegli anni. Oggi è molto impiegata in fitoterapia, in particolare le radici, ricche di mucillagini, favoriscono il benessere della gola.

Il Sambuco, come albero o cespuglio, si trova spontaneo in boschi umidi e terreni abbandonati ed è comune nella maggior parte dell’Europa, della quale è nativo. Molto usato anche in cucina, i fiori sono impiegati per favorire la fluidità delle secrezioni bronchiali, la funzionalità delle prime vie respiratorie e regolare il fisiologico processo di sudorazione. Per queste caratteristiche è particolarmente indicato nei casi di disturbi da raffreddamento.

Pianta arbustiva rampicante, molto conosciuta in quanto presente in maniera ubiquitaria in Italia, grazie alla sua composizione fitochimica ha un interessante impiego in fitoterapia. Le foglie di edera infatti favoriscono la fluidità delle secrezioni bronchiali andando ad agire su uno dei problemi principali tipici della stagione invernale, ovvero la maggior produzione di muco.

Pianta impiegata nella medicina Ayurvedica con il nome di Vasa, ha vari studi a supporto del suo impiego come rimedio utile per favorire la fluidità delle secrezioni bronchiali e il benessere della gola

Pianta carnivora, il cui nome deriva dal greco δρόσος (drosos) e significa “gocce di rugiada”, facendo riferimento alle piccole gocce di mucillagine che si formano sulla superficie delle foglie della pianta e che ricordano la rugiada mattutina. In fitoterapia è impiegata per favorire la fluidità delle secrezioni bronchiali, il tono della voce, oltre ad esplicare un’azione emolliente sulla mucosa orofaringea.

Ampiamente impiegato in cucina, il Timo in commercio consiste solitamente in una varietà “migliorata” del Timo selvatico che trova le sue origini nelle regioni occidentali del bacino Mediterraneo. Viene coltivato su larga scala in tutto il mondo per il suo olio essenziale e come pianta da giardino. Tra i costituenti primari abbiamo olio essenziale e flavonoidi. Ha molte proprietà tra cui quella di favorire il benessere del naso e della gola.

Pianta originaria delle regioni del Mediterraneo orientale e dell’Asia sud-occidentale. Coltivata in Italia meridionale, Spagna e Turchia. Habitat mediterraneo. Questa radice ha vastissime proprietà dovute all’acido glicirrizico e alle mucillagini contenute. Completa la formula di questo prodotto, in quanto presenta un’azione fluidificante, per il benessere di naso e gola.